Lo sviluppo rurale favorisce lo sviluppo sostenibile delle zone rurali affrontando problemi di ordine economico, sociale e ambientale. Negli ultimi anni l’Unione Europea ha fatto della politica di sviluppo rurale una delle proprie priorità, diminuendo il sostegno dei mercati dei prodotti agricoli e dei redditi degli agricoltori e incoraggiando ulteriormente la sicurezza alimentare, la qualità degli alimenti, la differenziazione dei prodotti, il benessere degli animali, la qualità ambientale e la salvaguardia della natura e dello spazio rurale.
Sulla scorta della radicale riforma apportata alla Politica Agricola Comune (PAC) nel periodo 2003-2004, lo sviluppo rurale è divenuto una componente sempre più importante di tale politica, rappresentandone di fatto il cosiddetto “secondo pilastro”.
Leader costituisce un approccio innovativo alla politica di sviluppo rurale e rappresenta un metodo per coinvolgere gli operatori locali e renderli protagonisti nel definire lo sviluppo futuro delle loro zone.
Le azioni di Leader permettono di attivare e mobilitare risorse locali, anche finanziando progetti preliminari alla fase di sviluppo (quali studi e analisi di fattibilità e sviluppo delle capacità locali) che migliorano le possibilità di una zona di avere accesso ed utilizzare non solo i fondi Leader ma anche altre fonti di finanziamento (altri programmi di sviluppo regionale a livello UE e nazionale).
L’approccio Leader sostiene gli operatori presenti nelle zone rurali negli ambiti della valorizzazione e della tutela del patrimonio naturale, del restauro degli edifici di valore storico e architettonico, delle attività culturali e turistiche in una prospettiva di lungo termine.
Con la quarta generazione [dopo l’attuazione di Leader I (1991-1993), Leader II (1994-1999) e Leader + (2000-2006)] Leader 2007-2013 diventa un asse «metodologico», il quarto asse del programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione del Veneto.
L’asse Leader consente a partenariati di livello locale, denominati Gruppi di Azione Locale (GAL), di cooperare con la Regione per l’attuazione di una serie di misure del PSR, alcune delle quali (quelle dell’Asse 3 Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia) sono attuate, sul territorio, esclusivamente dal GAL.